Pubblico qui la sconvolgente esperienza di Cristiano, lettore di questo sito e possessore di Tablet PC Dell, che sta pensando di cambiare tablet per via dei problemi con il digitalizzatore N-Trig. Cristiano ha provato a contattare Panasonic, scontrandosi con un servizio decisamente lontano da quello Dell e decisamente inadeguato per una azienda che fa pagare i suoi modelli oltre 2500 euro.
Mi sono messo alla ricerca di uno store o un rivenditore per il Cf-C1 della Panasonic. NULLA. Su Google gli store specializzati in prodotti come la linea Toughbook non lo tengono, probabilmente prediligono altri modelli più resistenti ancora, anche se ammetto che non ho telefonato ma ho solo verificato la disponibilità on-line. Allora torno sul sito della Panasonic Italia e chiamo per avere lumi: dieci minuti appeso a un call center idiota con una musica ancora più idiota: NULLA. Mi stufo di non perdere la priorità acquisita (anche perché ovviamente pago trattandosi di numero nazionale) e trovo, sempre sul sito Panasonic la lista dei distributori, tra cui figura anche la Panasonic stessa di Milano. Dopo un po’ mi risponde una signorina, le dico che sono interessato a uno dei loro prodotti della linea Toughbook, mi dice che mi passa “l’ufficio competente”. Altri svariati minuti di attesa, stavolta non li ho contati e poi… mi chiudono il telefono!!! Ma manco il call center della Vodafone o della Tim fa ‘ste porcate! Fortuna che volevo comprare l’equivalente di una fuoriserie e non parlare con qualcuno per protestare!
E se Panasonic Italia fosse come HP Italia? Perché poi noi ce la prendiamo coi brand, ma che ne sanno loro se hanno una divisione piena di pupazzi che non sanno fare il loro lavoro?
Inoltre questo mi spinge a fare tristi considerazioni sui tablet e l’insuccesso che stanno avendo nonostante siano funzionali da anni. A che serve se degli ingegneri inventano un prodotto fantastico anche se costoso, come il CF-C1, quando degli idioti del marketing vanificano tutto? Apple insegna: meglio un buon prodottino ma accessibile da chiunque in qualunque parte del mondo in 3 click.
Parlano di crisi? E se voglio un laptop esoterico da 2500 euro perché ci lavoro tutto il giorno e non so a chi chiedere che cosa è? La crisi? O un sistema sbagliato che non sa nemmeno più quel che produce?
VOGLIO UNO STORE UNICO MONDIALE PER MARCA CHE MI VENDE UN PRODOTTO LOCALIZZATO PER IL MIO PAESE. ME LO CONFIGURO IO SU INTERNET IN BASE ALLE OPZIONI (SENZA INTERMEDIARI LOBOTOMIZZATI) E MI ARRIVA A CASA. PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO. È DIFFICILE?
Mi sono messo alla ricerca di uno store o un rivenditore per il Cf-C1 della Panasonic. NULLA. Su Google gli store specializzati in prodotti come la linea Toughbook non lo tengono, probabilmente prediligono altri modelli più resistenti ancora, anche se ammetto che non ho telefonato ma ho solo verificato la disponibilità on-line. Allora torno sul sito della Panasonic Italia e chiamo per avere lumi: dieci minuti appeso a un call center idiota con una musica ancora più idiota: NULLA. Mi stufo di non perdere la priorità acquisita (anche perché ovviamente pago trattandosi di numero nazionale) e trovo, sempre sul sito Panasonic la lista dei distributori, tra cui figura anche la Panasonic stessa di Milano. Dopo un po’ mi risponde una signorina, le dico che sono interessato a uno dei loro prodotti della linea Toughbook, mi dice che mi passa “l’ufficio competente”. Altri svariati minuti di attesa, stavolta non li ho contati e poi… mi chiudono il telefono!!! Ma manco il call center della Vodafone o della Tim fa ‘ste porcate! Fortuna che volevo comprare l’equivalente di una fuoriserie e non parlare con qualcuno per protestare!
E se Panasonic Italia fosse come HP Italia? Perché poi noi ce la prendiamo coi brand, ma che ne sanno loro se hanno una divisione piena di pupazzi che non sanno fare il loro lavoro?
Inoltre questo mi spinge a fare tristi considerazioni sui tablet e l’insuccesso che stanno avendo nonostante siano funzionali da anni. A che serve se degli ingegneri inventano un prodotto fantastico anche se costoso, come il CF-C1, quando degli idioti del marketing vanificano tutto? Apple insegna: meglio un buon prodottino ma accessibile da chiunque in qualunque parte del mondo in 3 click.
Parlano di crisi? E se voglio un laptop esoterico da 2500 euro perché ci lavoro tutto il giorno e non so a chi chiedere che cosa è? La crisi? O un sistema sbagliato che non sa nemmeno più quel che produce?
VOGLIO UNO STORE UNICO MONDIALE PER MARCA CHE MI VENDE UN PRODOTTO LOCALIZZATO PER IL MIO PAESE. ME LO CONFIGURO IO SU INTERNET IN BASE ALLE OPZIONI (SENZA INTERMEDIARI LOBOTOMIZZATI) E MI ARRIVA A CASA. PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO. È DIFFICILE?
leggendo queste righe..mi verrebbe da contattare direttamente la sede centrale..di panasonic o HP che sia...(io ho avuto esperienze negative con HP..) e segnalare questo articolo o altri articoli pubblicati (anche traducendo una versione in inglese) in modo che segnalo io oggi...tu domani...e si rendano conto che anche se hanno dei prodotti buoni, hanno dei venditori incapaci..dite che potrebbe funzionare??
RispondiEliminaUff... è la cosa che mi preoccupa di più volendo acquistare il tm2-2000 :(
RispondiEliminaL'assistenza dell'HP e come si è dimostrata anche della Panasonic sono praticamente inesistenti! Personalmente l'assistenza Dell non ha eguali: sono bravi, efficenti e veloci! Mi è capitato solo una volta di dover aspettare due settimane perché non trovano una scheda di ricambio ormai fuori produzione, ma hanno provveduto a quel punto con l'upgrade al modello simile più recente.
Ora non chiedo un servizio come questo che garantisce anche l'estenzione di garanzia a prezzi irrisori, ma che almeno assumano persone serie, quello si!
Sto sperando che di qui a settembre si decidano a aggiornare i tablet Dell, altrimenti mi toccherà incrociare le dita e buttarmi nel vuoto HP.
Ho aperto questa discussione sul forum: http://www.tabletpc.it/forum/11_1590_1.html
RispondiEliminaProviamo a buttare giù un paio di lettere scritte per bene e inviamole ad HP USA e Panasonic Giappone.
Nel frattempo ho segnalato l'esperienza di Cristiano a Panasonic Italia.