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mercoledì 18 aprile 2012

Nuovi Ultrabook Tablet a scorrimento: agli antenati la facile sentenza (di condanna)

All'Intel Developer Forum di Pechino il maggior produttore di processori continua a presentare gli Ultrabook convertibili a scorrimento - ma hanno veramente senso?

La situazione attuale dell'informatica di consumo ha da tempo superato i limiti del ridicolo, con tutti i produttori che lanciano sul mercato - in modo che varia dall'isterico al sottobanco - decine di nuovi Tablet Computer e Tablet PC nel tentativo di creare un dispositivo capace di competere con l'Apple iPad.

Tutto questo avviene senza tener minimamente conto che i Tablet PC esistono da anni e che alcune soluzioni sono già stata decretate come perdenti dal mercato.


Una di queste soluzioni è quella dei tablet con conversione a scorrimento, ovvero quei dispositivi dotati di tastiera fisica e di uno schermo che, scivolando sulla tastiera, la nasconde. Il primo Tablet PC ad utilizzare questa soluzione è stato l'Acer Travelmate C200, lanciato nell'ormai lontano 2005 con Windows XP Tablet PC Editon e qualche anno dopo rinnovato nei processori con il nome C210.

Esiste un motivo - anzi, più di uno - se negli ultimi dieci anni tra le centinaia di modelli prodotti quasi nessuno tra i Tablet PC ha un meccanismo di conversione a scorrimento. Tra tutti i tablet convertibili, quelli a scorrimento sono i peggiori.

La problematica maggiore risiede nella protezione dello schermo che scorre e non ruota: lo schermo resta sempre visibile, anche a PC spento, ed è quindi necessaria attenzione maggiore ed una custodia al fine di proteggere il dispositivo dai danni accidentali durante il trasporto. Se un convertibile a rotazione si può prendere e mettere in una borsa o in uno zaino in piena sicurezza in quanto lo schermo resta protetto e nascosto, un convertibile a scorrimento richiede la stessa cura di un Tablet PC puro senza però offrire vantaggi in termini di spessore.



La mancata rotazione dello schermo causa inoltre una limitata manovrabilità dello stesso: se con un Tablet PC convertibile a rotazione lo schermo può essere posizionato in qualsiasi angolazione, in un Tablet PC convertibile a scorrimento l'angolazione dello schermo varia solo in una direzione e al massimo di novanta gradi: il pannello diventa utilizzabile solo per chi si trova davanti alla tastiera e non può essere ruotato per essere reso visibile ad altre persone.


Ancor più grave, lo schermo non può essere inclinato a piacimento - ad esempio, per aumentare la visibilità diminuendo il riflesso provocato da finestre od illuminazione artificiale in quanto - a meno che non sia presente uno snodo particolarmente curato - all'aumentare dell'angolazione lo schermo copre la tastiera, rendendola inutilizzabile.

In parole povere, si tratta di dispositivi che, pur essendo particolarmente interessanti per via delle funzionalità offerte, risultano essere particolarmente problematici rispetto ai "normali" convertibili a rotazione o ai modelli ibridi dove la tastiera può essere agganciata o sganciata.



Nonostante questo i convertibili a scorrimento sono sempre più frequenti - prototipi sono stati presentati dalla Intel ma anche da Samsung (Sliding 7), Toshiba (Portégé M930) e Sony (Vaio U Slider) mentre quasi nessuno ha presentato convertibili a rotazione. Come sempre più spesso succede, quello che conta non è l'attenzione alle funzionalità o all'esperienza utente del cliente ma la voglia di nuovo - anche se questo nuovo non è altro che qualcosa di vecchio già scartato (e peggiorato in quanto ora manca la penna e la batteria sostituibile).

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