Microsoft, attraverso Frank X. Shaw, ha risposto all'intervento di Dick Brass sul New York Times con un post sul blog ufficiale della società. Ovviamente la casa di Redmond non è d'accordo con l'analisi del suo vecchio vicepresidente.
Per quanto riguarda i Tablet PC, Shaw risponde a Brass riguardo alla scarsa attenzione o all'aperto ostruzionismo del gruppo Office nei confronti della piattaforma citando OneNote, applicazione che "è stata essenzialmente creata per i tablet".
Sulla mancanza di innovazione generale, Shaw afferma che "per Microsoft non è sufficiente semplicemente avere una buona idea, o una grande idea, o anche solo una idea "cool". Noi misuriamo il nostro lavoro sulla base del suo impatto esteso". Personalmente trovo queste affermazioni spaventose.
Per quanto riguarda i Tablet PC, Microsoft ha sicuramente fatto moltissimo, ma ha sicuramente fatto solo una minuscola frazione di quello che poteva fare:
- OneNote è un programma grandioso, uno dei migliori del pacchetto Office, e non solo per chi ha un Tablet PC: io stesso lo uso lo uso non meno di sei ore al giorno e per oltre la metà del tempo con mouse e tastiera sul PC fisso o sul mio tc1100 con convertito. Ma anche lui non è totalmente "pennamichevole" (perché con la versione 2007 è stato escluso dal passaggio all'interfaccia a schede e dalla barra mobile, che verranno inseriti solo nella versione 2010, la terza di OneNote?) e soprattutto è un singolo programma all'interno di un pacchetto che ne comprende una dozzina, solo alcuni dotati di funzionalità di inchiostro digitale pensate più che altro per revisionare i documenti senza stamparli.
- Tutte le versioni di Windows, escluse quelle base, integrano le più avanzate funzionalità Tablet PC (inchiostro digitale, riconoscimento della scrittura, navigazione attraverso i gesti veloci della penna, ...) disponibili sul mercato. Ma l'interfaccia grafica di Windows resta ancora legata al mouse: non è mai stata creata una interfaccia dedicata alla penna e agli schermi sensibili al tocco. Non dico di obbligare tutti ad utilizzare una interfaccia non pensata per il mouse e la tastiera, solo sarebbe stato simpatico offrire agli utenti Tablet PC una terza interfaccia, oltre alla "Windows Classica" e alla "Aero". Ci sarebbe voluto veramente poco.
- Sono anni che Microsoft non parla apertamente di Tablet PC in modo serio. Il sito www.tabletpc.com, di proprietà Microsoft, rimanda ad una pagina di fatto abbandonata che, di fatto, non parla di Tablet PC: nessuna descrizione di cosa siano veramente, nessun serio collegamento alle varie funzioni, nessun video introduttivo. All'interno dei vari Microsoft Store, nelle nazioni in cui viene offerta la possibilità di acquistare un portatile, non vengono né presentati né offerti Tablet PC. Alla presentazione di Windows 7, alla SMAU 2009 di Milano, il presentatore Microsoft con in mano un Tablet PC Acer Aspire 1820PT ha mostrato solamente le funzionalità Windows Touch, evitando accuratamente di tirar fuori il pennino e di mostrare sullo schermo resistivo del Tablet PC le nuove funzionalità Tablet PC integrate in Windows 7 (TIP Matematico, apprendimento della scrittura, ...). All'interno della serie di pubblicità "I'm a PC" che vedevano persone scegliere portatili con Windows al posto di MacBook Pro, i Tablet PC comparivano (a volte) sullo sfondo ma in nessun caso è stato acquistato un Tablet PC. Al CES 2010 Steve Ballmer in persona ha fatto la figura del pollo mostrando un inutile dispositivo HP quando mostrando un Courier/Codex (basati su Windows 7) o anche solo un Fujitsu Stylistic dotato di multitocco e Windows 7 (Fujitsu, quand'è che mettete il nuovo multitocco Wacom sugli Stylistic??? È proprio sui Tablet PC puri che il multitocco serve di più e diventa qualcosa di utile e non semplice oggetto di svago) avrebbe fatto raggiungere l'orgasmo a tre quarti della platea.
Per quanto riguarda l'affermazione "noi misuriamo il nostro lavoro sulla base del suo impatto esteso", personalmente trovo che questa riesca a descrivere il perfetto pensiero fallimentare.
L'impatto di una grande idea, non viene dall'idea stessa. Anche, certo, ma è in qualche modo una cosa minore, successiva. L'impatto di una grande idea si crea.
Come bene insegna Apple, le aziende come Microsoft non devono seguire il mercato: devono crearlo. Nel mondo della tecnologia soprattutto, ma in generale in ogni ambito di questo mondo corrotto ed immorale, la gente non vuole e acquista una cosa perché sente la mancanza di qualcosa e dopo lunga e attenta riflessione arriva alla conclusione che quella cosa risolverà i suoi problemi fisici/emotivi/psicologici/economici/psicotici. La gente acquista una cosa perché è bella, perché è confezionata bene, perché la possiede l'amico, perché il padre del compagno di giochi del figlio ne ha uno simile ma nella versione inferiore, perché la ha vista in televisione o perché la pubblicità gli ha suggerito che acquistandola sarà un uomo meno misero o una donna più attraente.
Solo dopo l'acquisto entra in gioco l'idea, che se sarà ottima e se il prodotto nato da essa sarà di qualità e non avrà dato problemi ma vantaggi, allora spingerà la persona acquirente ad acquistare il prodotto una seconda volta nella sua versione aggiornata e migliorata in base alle richieste degli utilizzatori.
Leggendo le caratteristiche tecniche e guardando il prezzo di un iPhone prima edizione, una qualunque persona di buon senso avrebbe acquistato un Nokia. Ma il marketing Apple ha spinto milioni di persone ad acquistare gli iPhone ad occhi di fatto chiusi e, in seguito, a scoprire una interfaccia superiore e, in poco tempo, un AppStore contenente milioni di applicazioni che, oggi, rendono l'iPhone superiore a qualunque altro cellulare.
Osservando le caratteristiche tecniche di un Intel Atom qualunque persona avrebbe riso, abituata alla corsa ai GHz e alla potenza estrema. Ma complice una spinta di marketing enorme, talmente forte che la stessa Intel ha dovuto raffreddare gli animi dicendo che l'Atom non sarebbe stato in grado di far funzionare in modo decente la maggior parte delle applicazioni, ha rivoluzionato il mondo dei PC, facendo improvvisamente notare ai produttori che la maggior parte delle persone se ne frega della potenza, in quanto il novanta percento dei PC viene utilizzato per navigare in internet e usare Office. Conosco personalmente diverse persone che possiedono un PC portatile o un MacBook Pro a piena potenza, per giocare e usare programmi di fotoritocco o di montaggio audio-video, e un piccolo netbook Atom per lavorare in mobilità con Office grazie alle dieci ore di autonomia che quel processore consente di raggiungere.
Il mercato non si segue: il mercato si crea. E se in Microsoft non hanno ancora capito questo concetto base del mercato, allora è decisamente grave.
Se Microsoft avesse supportato i Tablet PC con un sito serio, se dal 2002 avesse fornito ai suoi dipendenti solo convertibili come portatili aziendali (non ti piace la penna? Non usarla se proprio vuoi, però il tablet te lo tieni), se avesse spinto sui produttori ed i negozianti per inserire i Tablet PC nei negozi (è una gran cosa inventare qualcosa, ma se non la vendi ovvio che non può avere successo), se avesse creato una interfaccia dedicata a Windows, se avesse fatto accordi con editori e governi per il passaggio ai libri digitali negli istituti superiori e nelle università (libri digitali liberamente evidenziabili e inchiostrabili, ovviamente) e se avesse fatto altre piccole cose (perché non venitemi a dire che queste cose sono cose impossibili o anche solo complesse da fare) di questa portata, sono sicuro che oggi, 5 febbraio 2010, il mondo, perlomeno quello dei Tablet PC, sarebbe diverso, e non ci sarebbero amministratori di Wikipedia o giornalisti che definiscono qualsiasi cosa sia piatta "un Tablet PC".
Quindi Microsoft, coda tra le gambe e piangi, perché sei tu la causa delle tue miserie. Piangi poco, però, perché sei ancora in tempo per rimetterti in piedi e mostrare al mondo che non sei l'azienda malvagia che tanti pensano, ma qualcosa che può portare l'umanità in una nuova era. Basta poco. Basta che ti svegli.
Da Microsoft Blog.
Per quanto riguarda i Tablet PC, Shaw risponde a Brass riguardo alla scarsa attenzione o all'aperto ostruzionismo del gruppo Office nei confronti della piattaforma citando OneNote, applicazione che "è stata essenzialmente creata per i tablet".
Sulla mancanza di innovazione generale, Shaw afferma che "per Microsoft non è sufficiente semplicemente avere una buona idea, o una grande idea, o anche solo una idea "cool". Noi misuriamo il nostro lavoro sulla base del suo impatto esteso". Personalmente trovo queste affermazioni spaventose.
Per quanto riguarda i Tablet PC, Microsoft ha sicuramente fatto moltissimo, ma ha sicuramente fatto solo una minuscola frazione di quello che poteva fare:
- OneNote è un programma grandioso, uno dei migliori del pacchetto Office, e non solo per chi ha un Tablet PC: io stesso lo uso lo uso non meno di sei ore al giorno e per oltre la metà del tempo con mouse e tastiera sul PC fisso o sul mio tc1100 con convertito. Ma anche lui non è totalmente "pennamichevole" (perché con la versione 2007 è stato escluso dal passaggio all'interfaccia a schede e dalla barra mobile, che verranno inseriti solo nella versione 2010, la terza di OneNote?) e soprattutto è un singolo programma all'interno di un pacchetto che ne comprende una dozzina, solo alcuni dotati di funzionalità di inchiostro digitale pensate più che altro per revisionare i documenti senza stamparli.
- Tutte le versioni di Windows, escluse quelle base, integrano le più avanzate funzionalità Tablet PC (inchiostro digitale, riconoscimento della scrittura, navigazione attraverso i gesti veloci della penna, ...) disponibili sul mercato. Ma l'interfaccia grafica di Windows resta ancora legata al mouse: non è mai stata creata una interfaccia dedicata alla penna e agli schermi sensibili al tocco. Non dico di obbligare tutti ad utilizzare una interfaccia non pensata per il mouse e la tastiera, solo sarebbe stato simpatico offrire agli utenti Tablet PC una terza interfaccia, oltre alla "Windows Classica" e alla "Aero". Ci sarebbe voluto veramente poco.
- Sono anni che Microsoft non parla apertamente di Tablet PC in modo serio. Il sito www.tabletpc.com, di proprietà Microsoft, rimanda ad una pagina di fatto abbandonata che, di fatto, non parla di Tablet PC: nessuna descrizione di cosa siano veramente, nessun serio collegamento alle varie funzioni, nessun video introduttivo. All'interno dei vari Microsoft Store, nelle nazioni in cui viene offerta la possibilità di acquistare un portatile, non vengono né presentati né offerti Tablet PC. Alla presentazione di Windows 7, alla SMAU 2009 di Milano, il presentatore Microsoft con in mano un Tablet PC Acer Aspire 1820PT ha mostrato solamente le funzionalità Windows Touch, evitando accuratamente di tirar fuori il pennino e di mostrare sullo schermo resistivo del Tablet PC le nuove funzionalità Tablet PC integrate in Windows 7 (TIP Matematico, apprendimento della scrittura, ...). All'interno della serie di pubblicità "I'm a PC" che vedevano persone scegliere portatili con Windows al posto di MacBook Pro, i Tablet PC comparivano (a volte) sullo sfondo ma in nessun caso è stato acquistato un Tablet PC. Al CES 2010 Steve Ballmer in persona ha fatto la figura del pollo mostrando un inutile dispositivo HP quando mostrando un Courier/Codex (basati su Windows 7) o anche solo un Fujitsu Stylistic dotato di multitocco e Windows 7 (Fujitsu, quand'è che mettete il nuovo multitocco Wacom sugli Stylistic??? È proprio sui Tablet PC puri che il multitocco serve di più e diventa qualcosa di utile e non semplice oggetto di svago) avrebbe fatto raggiungere l'orgasmo a tre quarti della platea.
Per quanto riguarda l'affermazione "noi misuriamo il nostro lavoro sulla base del suo impatto esteso", personalmente trovo che questa riesca a descrivere il perfetto pensiero fallimentare.
L'impatto di una grande idea, non viene dall'idea stessa. Anche, certo, ma è in qualche modo una cosa minore, successiva. L'impatto di una grande idea si crea.
Come bene insegna Apple, le aziende come Microsoft non devono seguire il mercato: devono crearlo. Nel mondo della tecnologia soprattutto, ma in generale in ogni ambito di questo mondo corrotto ed immorale, la gente non vuole e acquista una cosa perché sente la mancanza di qualcosa e dopo lunga e attenta riflessione arriva alla conclusione che quella cosa risolverà i suoi problemi fisici/emotivi/psicologici/economici/psicotici. La gente acquista una cosa perché è bella, perché è confezionata bene, perché la possiede l'amico, perché il padre del compagno di giochi del figlio ne ha uno simile ma nella versione inferiore, perché la ha vista in televisione o perché la pubblicità gli ha suggerito che acquistandola sarà un uomo meno misero o una donna più attraente.
Solo dopo l'acquisto entra in gioco l'idea, che se sarà ottima e se il prodotto nato da essa sarà di qualità e non avrà dato problemi ma vantaggi, allora spingerà la persona acquirente ad acquistare il prodotto una seconda volta nella sua versione aggiornata e migliorata in base alle richieste degli utilizzatori.
Leggendo le caratteristiche tecniche e guardando il prezzo di un iPhone prima edizione, una qualunque persona di buon senso avrebbe acquistato un Nokia. Ma il marketing Apple ha spinto milioni di persone ad acquistare gli iPhone ad occhi di fatto chiusi e, in seguito, a scoprire una interfaccia superiore e, in poco tempo, un AppStore contenente milioni di applicazioni che, oggi, rendono l'iPhone superiore a qualunque altro cellulare.
Osservando le caratteristiche tecniche di un Intel Atom qualunque persona avrebbe riso, abituata alla corsa ai GHz e alla potenza estrema. Ma complice una spinta di marketing enorme, talmente forte che la stessa Intel ha dovuto raffreddare gli animi dicendo che l'Atom non sarebbe stato in grado di far funzionare in modo decente la maggior parte delle applicazioni, ha rivoluzionato il mondo dei PC, facendo improvvisamente notare ai produttori che la maggior parte delle persone se ne frega della potenza, in quanto il novanta percento dei PC viene utilizzato per navigare in internet e usare Office. Conosco personalmente diverse persone che possiedono un PC portatile o un MacBook Pro a piena potenza, per giocare e usare programmi di fotoritocco o di montaggio audio-video, e un piccolo netbook Atom per lavorare in mobilità con Office grazie alle dieci ore di autonomia che quel processore consente di raggiungere.
Il mercato non si segue: il mercato si crea. E se in Microsoft non hanno ancora capito questo concetto base del mercato, allora è decisamente grave.
Se Microsoft avesse supportato i Tablet PC con un sito serio, se dal 2002 avesse fornito ai suoi dipendenti solo convertibili come portatili aziendali (non ti piace la penna? Non usarla se proprio vuoi, però il tablet te lo tieni), se avesse spinto sui produttori ed i negozianti per inserire i Tablet PC nei negozi (è una gran cosa inventare qualcosa, ma se non la vendi ovvio che non può avere successo), se avesse creato una interfaccia dedicata a Windows, se avesse fatto accordi con editori e governi per il passaggio ai libri digitali negli istituti superiori e nelle università (libri digitali liberamente evidenziabili e inchiostrabili, ovviamente) e se avesse fatto altre piccole cose (perché non venitemi a dire che queste cose sono cose impossibili o anche solo complesse da fare) di questa portata, sono sicuro che oggi, 5 febbraio 2010, il mondo, perlomeno quello dei Tablet PC, sarebbe diverso, e non ci sarebbero amministratori di Wikipedia o giornalisti che definiscono qualsiasi cosa sia piatta "un Tablet PC".
Quindi Microsoft, coda tra le gambe e piangi, perché sei tu la causa delle tue miserie. Piangi poco, però, perché sei ancora in tempo per rimetterti in piedi e mostrare al mondo che non sei l'azienda malvagia che tanti pensano, ma qualcosa che può portare l'umanità in una nuova era. Basta poco. Basta che ti svegli.
Da Microsoft Blog.
Bel post!
RispondiEliminaTrovo la tua analisi giusta e accurata, anche se ovviamente non mancheranno i detrattori... ;)
A proposito di e-books... (che coi tablet, specie se leggeri, potrebbero c'entrarci parecchio credo)...
A proposito di e-books, dicevo, io sono rimasto basito e forse non ci ho capito nulla.
Che fine ha fatto il file .lit?
E Microsoft Reader???? E il suo componente aggiuntivo per Word?
Abbandonato?
E' vero che l'ultima versione risale al 2003??? (Non ne ho trovate altre!)
O_O
Qual'è il "presente" degli e-books che non necessariamente devono essere per forza letti sugli appositi e "rivoluzionari" (quanto costosi e limitati) lettori specifici (in carta digitale) andati a ruba negli States per Natale (e che non prevedono il .lit)?
Qual'è il file più usato? (Argh! Spero ardentemente non il .pdf!)
Se mi risponderai te ne sarò grato.
Ciao.
P.S. Ho provato anche Mobipocket Reader (che non è solo per pocket), credo praticamente sconosciuto.
http://www.mobipocket.com/en/DownloadSoft/ProductDetailsReader.asP
ciao, complimenti per il post!
RispondiEliminavorrei chiederti una cosa: per caso si sa quando uscirà l'hp touchsmart tm2 in italia?
Grazie
Sono assolutamente d'accordo con quanto hai scritto lucidamente e con senso critico. Purtroppo come gli scenari attuali insegnano, le possibilità di cambiamento a fronte delle critiche espresse dalla gente sono quasi inesistenti. Come dimostra nel suo piccolo la sciagurata faccenda del Dell Latitude xt che nonostante le centinaia, se non migliaia, di vibrate proteste in tutto il mondo per i malfunzionamenti del pannello prodotto da Ntrig, ad oggi non ha sortito effetto alcuno. Nemmeno un driver dedicato e nuovo (quello che spacciano per nuovo non lo è) altro che ritiro e sostituzione dell'hardware come favoleggiavano alcuni. Della serie: se volete vi comprate l'xt 2 altrimenti... Ciccia!
RispondiEliminaIn fondo essendo un tablet un prodotto di nicchia anche se perdono qualche migliaio di clenti che sarà mai... Alla fine purtroppo il business vince sempre...