Invidie, ottusità, ostruzionismo e mancato supporto alle divisioni più innovative e la divisione Tablet PC chiusa da tempo: è una brutta immagine della Microsoft quella tracciata da Dick Brass, vicepresidente della casa di Redmond dal 1997 al 2004.
Sono poche le parole buone con cui Brass ha descritto la sua vecchia compagnia, che a suo parere non si è mai moralmente risollevata dagli attacchi dell' antitrust negli anni novanta e non ha mai sviluppato un vero sistema per l'innovazione, distruggendo le idee e la libertà di azione dei gruppi di ricerca più creativi.
Una compagnia dominata dalle lotte interne, dove pochi sono capaci di bloccare innovazioni per decenni o di causare la fine di progetti importanti. È il caso dei Tablet PC, presenti in uno degli aneddoti presentati da Brass per descrivere lo stato ed il passato della società.
Quando i Tablet PC sono sviluppati nel 2001 il vicepresidente in carica del progetto Office, che insieme a Windows era e rimane la grande fonte di entrate di Microsoft, non provava simpatia per l'idea, preferendo mouse e tastiera alla penna, e fece di tutto per affossare il progetto, rifiutandosi di modificare l'interfaccia dei programmi del pacchetto Office in modo da renderli più facili da utilizzare con la penna o le dita. Fermati da un dirigente, gli sviluppatori della squadra di ricerca sui Tablet PC sono stati obbligati a inventare il TIP per permettere loro di inserire dati in inchiostro digitale all'interno di caselle di Excel o documenti Word.
Questo, ed altri episodi simili hanno portato al fallimento del progetto iniziale dei Tablet PC, al punto che oggi Microsoft non ha più una squadra che si dedica a tempo pieno a questo progetto.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: ancora oggi la tastiera è essenziale per moltissime operazioni; InkSeine resta un progetto di ricerca e non ha possibilità di diventare un vero prodotto commerciale; le specifiche Microsoft per i Tablet PC sono state allargate a dispositivi con digitalizzatore resistivo (nel 2002 per essere Tablet PC dovevano avere digitalizzatore attivo) in quanto la penna perdeva sempre più importanza non potendo sostituire, a causa di ostruzionismo e non di problematiche tecniche, in tutto e per tutto il mouse.
C'è da chiedersi in che modo questo ostruzionismo sia ancora presente: il progetto Courier e il progetto Codex, di cui ho già parlato, sono forse bloccati per colpa di un qualche dirigente che non crede a loro? E chi è che ha deciso di non rendere liberamente scaricabile il Touch Pack per Windows 7 o commercibilizzabili le varie applicazioni di Surface?
Chi ha deciso di aumentare le dimensioni delle icone dello schermo mentre i pulsanti di gestione delle finestre hanno la metà della superficie che Windows XP concedeva loro?
Sono miliardi di dollari di investimenti e anni di lavoro bruciati per pochi dirigenti ottusi. E il bello che non è così solo in Microsoft: sono convinto che sia stato Steve Jobs stesso, amante del tocco, a non voler inserire lo stilo nell'iPad. E in questo modo, quel dispositivo "magico" che ha presentato settimana scorsa si ritrova ad avere una tastiera da schermo semiinutilizzabile ed infinite funzionalità in meno di uno qualunque di quei netbook che lui ha definito incapaci di fare qualunque cosa.
Dal New York Times.
Sono poche le parole buone con cui Brass ha descritto la sua vecchia compagnia, che a suo parere non si è mai moralmente risollevata dagli attacchi dell' antitrust negli anni novanta e non ha mai sviluppato un vero sistema per l'innovazione, distruggendo le idee e la libertà di azione dei gruppi di ricerca più creativi.
Una compagnia dominata dalle lotte interne, dove pochi sono capaci di bloccare innovazioni per decenni o di causare la fine di progetti importanti. È il caso dei Tablet PC, presenti in uno degli aneddoti presentati da Brass per descrivere lo stato ed il passato della società.
Quando i Tablet PC sono sviluppati nel 2001 il vicepresidente in carica del progetto Office, che insieme a Windows era e rimane la grande fonte di entrate di Microsoft, non provava simpatia per l'idea, preferendo mouse e tastiera alla penna, e fece di tutto per affossare il progetto, rifiutandosi di modificare l'interfaccia dei programmi del pacchetto Office in modo da renderli più facili da utilizzare con la penna o le dita. Fermati da un dirigente, gli sviluppatori della squadra di ricerca sui Tablet PC sono stati obbligati a inventare il TIP per permettere loro di inserire dati in inchiostro digitale all'interno di caselle di Excel o documenti Word.
Questo, ed altri episodi simili hanno portato al fallimento del progetto iniziale dei Tablet PC, al punto che oggi Microsoft non ha più una squadra che si dedica a tempo pieno a questo progetto.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: ancora oggi la tastiera è essenziale per moltissime operazioni; InkSeine resta un progetto di ricerca e non ha possibilità di diventare un vero prodotto commerciale; le specifiche Microsoft per i Tablet PC sono state allargate a dispositivi con digitalizzatore resistivo (nel 2002 per essere Tablet PC dovevano avere digitalizzatore attivo) in quanto la penna perdeva sempre più importanza non potendo sostituire, a causa di ostruzionismo e non di problematiche tecniche, in tutto e per tutto il mouse.
C'è da chiedersi in che modo questo ostruzionismo sia ancora presente: il progetto Courier e il progetto Codex, di cui ho già parlato, sono forse bloccati per colpa di un qualche dirigente che non crede a loro? E chi è che ha deciso di non rendere liberamente scaricabile il Touch Pack per Windows 7 o commercibilizzabili le varie applicazioni di Surface?
Chi ha deciso di aumentare le dimensioni delle icone dello schermo mentre i pulsanti di gestione delle finestre hanno la metà della superficie che Windows XP concedeva loro?
Sono miliardi di dollari di investimenti e anni di lavoro bruciati per pochi dirigenti ottusi. E il bello che non è così solo in Microsoft: sono convinto che sia stato Steve Jobs stesso, amante del tocco, a non voler inserire lo stilo nell'iPad. E in questo modo, quel dispositivo "magico" che ha presentato settimana scorsa si ritrova ad avere una tastiera da schermo semiinutilizzabile ed infinite funzionalità in meno di uno qualunque di quei netbook che lui ha definito incapaci di fare qualunque cosa.
Dal New York Times.
Queste notizie si che fanno tristezza a leggerle...
RispondiEliminaMa sono anche molto istruttive. Concordo con quanto è stato scritto e purtroppo è tristemente vero che la storia della nostra epoca non la scrivono persone con grandi idee (come accadeva una volta) ma faccendieri ignoranti che a parte le 3 regole del'economia e del guadagno a tutti i costi il più delle volte distruggono la creatività invece che incentivarla.
RispondiEliminaTrovo molto triste la parabola di Apple e il suo atteggiamento attuale, sembra inevitabile che come una compagnia acquisti potere commerciale debba per forza diventare prepotente.
E' uno spreco gravissimo se si pensa che Seven, pur senza investimenti specifici vanta un uso dell'inchiostro digitale quasi perfetto e integrato nel SO. Basterebbe un concept come se ne sono visti tanti per valorizzarlo. Ma appunto... sono solo idee. I soldi si usano per altre cose
Io non trovo niente di triste in quello che c'è scritto. Quello che mi sorprende non è il contenuto di questo articolo quanto invece il fatto che voi tutti consideriate queste notizie come una novità!
RispondiEliminaLaddove esiste interazione tra persone esiste una limitazione alla creatività, se poi questa interazione è di tipo boss - dipendente e l'idea innovativa è dalla parte del dipendente state quasi certi che non troverà spazio. Se poi ci sono boss diversi, ognuno orientato alla carriera ed in piena competizione tra loro ci sarà da ridere.
E' così non solo in microsoft o in apple, è così in qualsiasi ambiente lavorativo in cui non adottano un tipo di organizzazione non a progetto, ovvero nel 99% delle grandi aziende.
Apple ha una forte leadership, ha commesso errori discutibili per quello che riguarda i tablet ma almeno fornisce una serie di prodotti figli tutti della stessa logica e orientati all'integrazione, Microsoft più nemmeno quello.
State sereni con i prodotti che abbiamo, sono sicuro che "là fuori" ci sono un sacco di altri gingilli ed idee che rivoluzionerebbero il mercato, ma difficilmente arriveranno alla commercializzazione.
Credo che la sola speranza per un os per tablet non influenzato dalle mode del mercato sia nei sistemi open source...in queso forse la diffusione che si pensa possano avere dispositivi come gli iPad o i loro cloni(o anche i tablet con schermo touch)potrebbero portare ad un maggiore sviluppo di queste potenzialità su sistemi linux, che per ora sono assenti...
RispondiEliminaper ora credo che ci dovremo accontentare di quello che mamma microsoft tira fuori(che comunque non è male), pur con tutti i suoi difetti.