I Tablet PC sono, in massima parte, macchine professionali che si caratterizzano come qualitativamente superiori alla media dei normali PC portatili. Dire "i Tablet PC scaldano" è una stupida generalizzazione: dipende infatti dal modello e dalle sue caratteristiche, ma soprattutto da come lo si usa e lo si personalizza.
Il discorso è molto lungo. In primo luogo vanno considerati il processore e la scheda video presenti su uno specifico modello, in quanto sono i componenti che generano maggior calore. Se la quasi totalità dei Tablet PC dispone di schede video integrate, che non genera particolari quantità di calore a meno di non essere sottoposta sforzo continuato, il processore è qualcosa di estremamente vario e bisogna considerare le sue caratteristiche tecniche e strutturali.
Per quello che ci interessa, prima e principale caratteristica del processore è il TDP (Thermal Design Power) che, semplificando in modo estremo, rappresenta una indicazione del calore massimo generato da un processore e che si misura in Watt. La maggior parte dei Tablet PC sfrutta processori Intel a bassissimo voltaggio che hanno un TDP di 10 Watt o meno (18 Watt per i nuovi Core i5/i7 con GPU integrata); per i processori a basso voltaggio si parla invece di TDP di circa 17 Watt (che aumentano in caso di modelli con GPU integrata), mentre per i processori a voltaggio normale il TDP supera senza problemi i 30 Watt.
Questo significa che il processore Intel Core 2 Duo T6600 (TDP 35 W) di un Fujitsu Lifebook T4310 è capace di generare un calore tre e più volte superiore rispetto a quello potenzialmente generabile da un processore Intel Core 2 Duo SU9600 (TDP 10 W) contenuto in un Dell Latitude XT2. A livello pratico, questo significa che il Fujitsu T4310 paga la sua potenza superiore con un calore e consumo maggiore, ma anche con la necessità di avere un sistema di raffreddamento più potente e quindi più rumoroso; un Dell Latitude XT2, impegnato in un compito che lascia riposare il processore come può essere il lavoro di scrittura testi o di lettura di documenti, potrebbe invece permettersi di avviare le ventole solo in casi sporadici e a velocità ridotte.
Oltre al TDP è però importante considerare la qualità del sistema di raffreddamento: sotto questo aspetto sono molto noti, ad esempio, i problemi delle vecchie serie HP Pavilion tx1x00/tx2x00 e HP Touchsmart tx2 che, per via di un impianto di raffreddamento non ottimale e dell'utilizzo di processori e schede video potenti, generavano un calore eccessivo che, in alcuni casi, arrivava a dissaldare le saldature danneggiando fisicamente il sistema. I Tablet PC professionali, in genere, sono progettati in modo superiore ai normali prodotti commerciali e dispongono di soluzioni superiori che tengono molto da conto la qualità dell'impianto di raffreddamento e, quindi, si scaldano meno: un esempio tra tutti è il Fujitsu T900, Tablet PC professionale da oltre 1700 euro, che come ho ben evidenziato con la mia recensione non soffre in alcun modo di surriscaldamento pur adottando i più potenti processori Intel Core i5/i7 a pieno voltaggio. Rispetto al sistema di raffreddamento, il caso limite nella progettazione è rappresentato da alcuni modelli di Tablet PC destinati ad usi particolari, i quali sono progettati in modo tale che, sfruttando processori a bassissimo voltaggio e un posizionamento particolare dei componenti interni, risultano privi di raffreddamento attivo e aperture verso l'esterno: l'energia termica in eccesso viene dissipata sfruttando semplicemente la scocca metallica del Tablet PC stesso.
Oltre al tipo di processore e alla qualità della progettazione, relativamente al calore prodotto risultano infine molto importanti le abitudini d'uso. Impegnando il processore e la scheda video, ad esempio lavorando con particolari programmi di grafica, visionando filmati o anche semplicemente facendo un uso intensivo del cosiddetto multitasking, il Tablet PC genererà calore in quantità. Al contrario, un utilizzo come blocco note, con solo OneNote attivo, permetterà al processore e agli altri componenti di restare nello stato di riposo per la maggior parte del tempo, riducendo a livelli minimi calore generato e consumo energetico.
Creare combinazioni di risparmio energia personalizzate a seconda dell'utilizzo (ad esempio "Presa di appunti") può inoltre cambiare in modo significativo l'esperienza d'uso: impostare un limite alle prestazioni del processore e modificare i criteri di raffreddamento del sistema sono solo alcune delle variabili modificabili che possono portare non solo ad autonomie superiori, ma anche a minor calore prodotto e quindi percepito.
In quest'ottica va però anche citato il concetto di performance per Watt: se la CPU deve fare un certo lavoro, inteso come un certo numero di istruzioni da eseguire, non è scontato che un processore ULV scaldi meno rispetto ad un processore a normale voltaggio.
Nelle situazioni di carico lavorativo, il processore lavora al 100% e produce calore in modo maggiore, per poi ridurre frequenza, consumi e calore generato al termine del lavoro richiesto.
Se una CPU con a pieno voltaggio impiega un certo tempo per eseguire un certo lavoro una CPU ULV, con TDP minore ma meno potente, impiegherà più tempo per compiere lo stesso lavoro e ritornerà a frequenze e consumi ridotti dopo un tempo maggiore: impiegando i processori in compiti complessi e lunghi si potrebbe quindi raggiungere situazioni in cui un processore ULV, dovendo restare più tempo a lavorare a frequenza massima, consuma più energia, e quindi scalda in modo maggiore, rispetto ad un processore a voltaggio normale.
Insomma, anche se non tutti i Tablet PC sono capaci di fornire assoluto confort all'utente dal punto di vista del calore, questo non toglie che esiste un buon numero di Tablet PC, in particolare quelli professionali dotati di processore ULV, che possono essere utilizzati come blocco appunti per ore, in modo continuato, senza che l'utente provi fastidio derivante dal calore, anche in estate. Come in tutte le cose, però, bisogna impegnarsi e personalizzare il sistema secondo le proprie esigenze del singolo momento.
Resta inoltre valido il discorso che ciò che un utente può percepire come calore eccessivo, può essere percepito da un'altra persona come calore accettabile; ma anche la stessa temperatura, percepita in situazioni differenti, può portare a valutazioni differenti da parte dello stesso utente: a parità di temperatura, un prodotto dotato di sistema di dissipazione passivo che sfrutta la scocca come scambiatore termico può essere percepito più caldo di un prodotto dotato di raffreddamento attivo, in quanto l'aria in movimento viene percepita come più fredda.
Il discorso è molto lungo. In primo luogo vanno considerati il processore e la scheda video presenti su uno specifico modello, in quanto sono i componenti che generano maggior calore. Se la quasi totalità dei Tablet PC dispone di schede video integrate, che non genera particolari quantità di calore a meno di non essere sottoposta sforzo continuato, il processore è qualcosa di estremamente vario e bisogna considerare le sue caratteristiche tecniche e strutturali.
Per quello che ci interessa, prima e principale caratteristica del processore è il TDP (Thermal Design Power) che, semplificando in modo estremo, rappresenta una indicazione del calore massimo generato da un processore e che si misura in Watt. La maggior parte dei Tablet PC sfrutta processori Intel a bassissimo voltaggio che hanno un TDP di 10 Watt o meno (18 Watt per i nuovi Core i5/i7 con GPU integrata); per i processori a basso voltaggio si parla invece di TDP di circa 17 Watt (che aumentano in caso di modelli con GPU integrata), mentre per i processori a voltaggio normale il TDP supera senza problemi i 30 Watt.
Questo significa che il processore Intel Core 2 Duo T6600 (TDP 35 W) di un Fujitsu Lifebook T4310 è capace di generare un calore tre e più volte superiore rispetto a quello potenzialmente generabile da un processore Intel Core 2 Duo SU9600 (TDP 10 W) contenuto in un Dell Latitude XT2. A livello pratico, questo significa che il Fujitsu T4310 paga la sua potenza superiore con un calore e consumo maggiore, ma anche con la necessità di avere un sistema di raffreddamento più potente e quindi più rumoroso; un Dell Latitude XT2, impegnato in un compito che lascia riposare il processore come può essere il lavoro di scrittura testi o di lettura di documenti, potrebbe invece permettersi di avviare le ventole solo in casi sporadici e a velocità ridotte.
Oltre al TDP è però importante considerare la qualità del sistema di raffreddamento: sotto questo aspetto sono molto noti, ad esempio, i problemi delle vecchie serie HP Pavilion tx1x00/tx2x00 e HP Touchsmart tx2 che, per via di un impianto di raffreddamento non ottimale e dell'utilizzo di processori e schede video potenti, generavano un calore eccessivo che, in alcuni casi, arrivava a dissaldare le saldature danneggiando fisicamente il sistema. I Tablet PC professionali, in genere, sono progettati in modo superiore ai normali prodotti commerciali e dispongono di soluzioni superiori che tengono molto da conto la qualità dell'impianto di raffreddamento e, quindi, si scaldano meno: un esempio tra tutti è il Fujitsu T900, Tablet PC professionale da oltre 1700 euro, che come ho ben evidenziato con la mia recensione non soffre in alcun modo di surriscaldamento pur adottando i più potenti processori Intel Core i5/i7 a pieno voltaggio. Rispetto al sistema di raffreddamento, il caso limite nella progettazione è rappresentato da alcuni modelli di Tablet PC destinati ad usi particolari, i quali sono progettati in modo tale che, sfruttando processori a bassissimo voltaggio e un posizionamento particolare dei componenti interni, risultano privi di raffreddamento attivo e aperture verso l'esterno: l'energia termica in eccesso viene dissipata sfruttando semplicemente la scocca metallica del Tablet PC stesso.
Oltre al tipo di processore e alla qualità della progettazione, relativamente al calore prodotto risultano infine molto importanti le abitudini d'uso. Impegnando il processore e la scheda video, ad esempio lavorando con particolari programmi di grafica, visionando filmati o anche semplicemente facendo un uso intensivo del cosiddetto multitasking, il Tablet PC genererà calore in quantità. Al contrario, un utilizzo come blocco note, con solo OneNote attivo, permetterà al processore e agli altri componenti di restare nello stato di riposo per la maggior parte del tempo, riducendo a livelli minimi calore generato e consumo energetico.
Creare combinazioni di risparmio energia personalizzate a seconda dell'utilizzo (ad esempio "Presa di appunti") può inoltre cambiare in modo significativo l'esperienza d'uso: impostare un limite alle prestazioni del processore e modificare i criteri di raffreddamento del sistema sono solo alcune delle variabili modificabili che possono portare non solo ad autonomie superiori, ma anche a minor calore prodotto e quindi percepito.
In quest'ottica va però anche citato il concetto di performance per Watt: se la CPU deve fare un certo lavoro, inteso come un certo numero di istruzioni da eseguire, non è scontato che un processore ULV scaldi meno rispetto ad un processore a normale voltaggio.
Nelle situazioni di carico lavorativo, il processore lavora al 100% e produce calore in modo maggiore, per poi ridurre frequenza, consumi e calore generato al termine del lavoro richiesto.
Se una CPU con a pieno voltaggio impiega un certo tempo per eseguire un certo lavoro una CPU ULV, con TDP minore ma meno potente, impiegherà più tempo per compiere lo stesso lavoro e ritornerà a frequenze e consumi ridotti dopo un tempo maggiore: impiegando i processori in compiti complessi e lunghi si potrebbe quindi raggiungere situazioni in cui un processore ULV, dovendo restare più tempo a lavorare a frequenza massima, consuma più energia, e quindi scalda in modo maggiore, rispetto ad un processore a voltaggio normale.
Insomma, anche se non tutti i Tablet PC sono capaci di fornire assoluto confort all'utente dal punto di vista del calore, questo non toglie che esiste un buon numero di Tablet PC, in particolare quelli professionali dotati di processore ULV, che possono essere utilizzati come blocco appunti per ore, in modo continuato, senza che l'utente provi fastidio derivante dal calore, anche in estate. Come in tutte le cose, però, bisogna impegnarsi e personalizzare il sistema secondo le proprie esigenze del singolo momento.
Resta inoltre valido il discorso che ciò che un utente può percepire come calore eccessivo, può essere percepito da un'altra persona come calore accettabile; ma anche la stessa temperatura, percepita in situazioni differenti, può portare a valutazioni differenti da parte dello stesso utente: a parità di temperatura, un prodotto dotato di sistema di dissipazione passivo che sfrutta la scocca come scambiatore termico può essere percepito più caldo di un prodotto dotato di raffreddamento attivo, in quanto l'aria in movimento viene percepita come più fredda.
articolo interessantissimo...terrò sicuramente conto dei TPU per il prox tablet. ma questo TPU è un dato che si trova facilmente? ho avuto una brutta esperienza con il tx2000...è rumorosissimo...:(
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