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giovedì 13 maggio 2010

Ma passare tutto il giorno davanti al Tablet PC non ti dà fastidio agli occhi?

Sono molte le persone preoccupate dal fastidio derivante dalla visione prolungata di uno schermo, così come sono molte le persone che arbitrariamente affermano che lo schermo dà fastidio in qualunque occasione. La realtà è un po' diversa e comprende un buon numero di variabili.


Il discorso relativo allo schermo e alla difficoltà di uso continuato è un discorso estremamente complesso. I fattori in gioco sono molteplici: lucidità dello schermo, risoluzione, livello di luminosità, dimensione degli oggetti rappresentati, distanza del viso dallo schermo e, come per ogni cosa, modalità d'uso.
Sono fattori che, singolarmente o insieme, possono portare ad un affaticamento dell'occhio e di fatto è impossibile dire che un particolare schermo è fastidioso mentre un altro non lo è, in quanto lo schermo è un dispositivo che va modificato in modo costante al modificarsi delle condizioni ambientali e all'uso che se ne fa.

In generale uno schermo antiriflesso è più piacevole da osservare rispetto ad uno schermo lucido: se quest'ultimo può apparire superiore in particolare nella visione di immagini, è anche obbligato a mantenere un livello di luminosità superiore per contrastare il riflesso dell'ambiente e costringe l'occhio ad un continuo ed innaturale lavoro per escludere dal percepito i riflessi. Luminosità eccessiva e lavoro continuo sono fattori che sforzano l'occhio e che lo rendono affaticato.
In particolare La luminosità eccessiva dello schermo è uno dei fattori che infastidisce in modo maggiore gli occhi: la luminosità dello schermo va continuamente regolata e modificata al variare delle condizioni ambientali: più l'ambiente è buio, minore deve essere la luminosità dello schermo; allo stesso modo in ambienti luminosi lo schermo deve essere sempre visibile senza costringere l'occhio a sforzi.

La risoluzione dello schermo è un fattore essenziale per il confort visivo: risoluzioni troppo basse, con conseguenti immagini sgranate, sono fastidiose da osservare; allo stesso modo risoluzioni troppo alte costringono l'occhio ad un continuo lavoro di messa a fuoco di oggetti piccoli. In caso di risoluzione alta è quindi essenziale regolare la dimensione dell'interfaccia grafica in modo da ingrandire barre ed icone per favorire una visione migliore: non è un caso che Windows 7 permetta l'ingrandimento dell'interfaccia al 125% delle dimensioni normali tra le opzioni di personalizzazione del sistema.
Essenziale è la dimensione degli oggetti rappresentati, non solo delle barre e delle icone. In questo caso la personalizzazione del singolo applicativo è essenziale per favorire il confort, specialmente in OneNote e nella lettura o navigazione internet. Il livello di Zoom, la dimensione del carattere, la presenza di righe e quadretti che rendono meno visibili il testo nella pagina sono fattori che influenzano in modo estremo l'affaticamento dell'occhio e creare sempre le migliori condizioni di leggibilità è una cosa essenziale.



La vicinanza del viso dallo schermo è, infine, una variabile fondamentale. Gli occhi non dovrebbero mai trovarsi a meno di 40 centimetri dallo schermo; 50 centimetri sarebbe l'ideale per uno schermo con diagonale di 10-15 pollici. A distanze ridotte, infatti, la luminosità dello schermo diventa più fastidiosa, mentre l'occhio è costretto a stare in una innaturale posizione di tensione per mettere a fuoco le immagini.

Insomma, non esistono di per sé schermi sempre fastidiosi e schermi sempre rilassanti, anche se alcune tecnologie possono essere migliori in alcuni ambiti, ma quello che veramente conta è altro. L'importante è regolare lo strumento in base alle necessità e alle esigenze del momento: lo schermo non è un oggetto statico ma qualcosa le cui impostazioni vanno costantemente modificate per creare sempre le migliori condizioni per l'occhio.

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