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lunedì 27 ottobre 2014

Dell Venue 11 Pro tornato, un piccolo resoconto dell'esperienza di assitenza

Oggi il Dell Venue 11 Pro che, ormai un mese fa, Dell Italia mi ha mandato in prova è ritornato dall'assistenza - che si è rivelata essere meno brillante del previsto.

Ieri, a tre settimane esatte dall'invio in assistenza, il Dell Venue 11 Pro che Dell Italia mi ha mandato in prova è tornato in mio possesso. Al di là dei tempi decisamente estremi, dovuti al fatto che l'unità non disponeva di una garanzia professionale ma della "collect and return" che non prevede tempistiche certe, il prodotto che mi è stato riconsegnato presenta alcune importanti modifiche.



La prima modifica è gradita - ed è il cambio del processore, che è passato dall'essere l'Atom Z3770 all'essere il più recente Atom Z3775. La differenza tra i due è minima in quanto di fatto viene a modificarsi in meglio solo la potenza della scheda grafica: evidentemente le nuove schede madri del Venue 11 Pro sono prodotte solo con questo processore già saldato.

La seconda modifica è molto meno gradita ed è la formattazione del disco senza ricaricamento dell'immagine di sistema. Durante l'invio in assistenza Dell mi aveva chiesto la password ma io non la avevo fornita in quanto - a differenza di quanto fa la maggior parte dei recensori - io ho l'abitudine di testare i dispositivi facendoli diventare i miei unici prodotti per il periodo delle prove (unici o comunque principali - non si può certo sperare che un dispositivo da otto pollici o privo di tastiera e penna possa diventare il mio unico PC) e quindi non solo li uso con il mio Account Microsoft ma su di essi carico anche i miei dati - personali e di lavoro.



Fornire la password avrebbe permesso la salvezza dei miei dati (cosa che comunque non mi sarebbe interessata in quanto faccio un uso estremamente intenso di OneDrive, per cui le uniche cose perse sarebbero stati i file presenti sul Desktop) ma avrebbe anche permesso a un tecnico sconosciuto di accedere ai miei dati personali e ai dati del mio lavoro di psicologo, dati che ovviamente non posso permettere che finiscano in altre mani. Ho così autorizzato la formattazione del disco.

Il problema è che il disco non è stato formattato e ripristinato "allo stato di fabbrica", ma Windows è stato evidentemente re-installato utilizzando un normale supporto esterno. Dal punto di vista pratico questo significa che il disco è ora privo di partizione di ripristino e della personalizzazione software di Dell. La seconda è facilmente recuperabile scaricando le applicazioni dal sito ufficiale, mentre la prima è ormai persa - e per un utente significa non poter più riportare il prodotto allo stato di "appena uscito dalla scatola" e questo è particolarmente grave - anche perchè Dell, insieme al tablet riparato, ha fornito il tagliando con il codice di licenza ma non un qualche disco di ripristino.

Sotto molti punti di vista il supporto Dell è stato, come sempre, supportivo e quasi servile. Sotto altri però si è riuscito a dimostrare particolarmente carente - tre settimane di blocco del sistema e la restituzione di un prodotto privo di immagine disco ufficiale non sono certo quello che un utente si aspetta acquistando un dispositivo Dell.

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