L'Acer Aspire 1825PTZ, il nuovo pseudo Tablet PC convertibile con schermo capacitivo ma senza stilo, è un prodotto rovinato dalla scelta di Acer di scimmiottare Apple.
La prima impressione è assolutamente buona: il 1825PTZ ha tutte le carte (meno una) per essere un dispositivo grandioso.
Il modello testato è dotato di processore Intel Pentium SU4100 a bassissimo voltaggio; 4 GB di memoria RAM; disco rigido da 320 GB; la scheda video è una Intel GMA 4500MHD. Queste caratteristiche, pur lontane dalla massima potenza disponibile sul mercato, riescono a gestire un Windows 7 Home Premium scattante e veloce anche con molti programmi aperti.
I materiali utilizzati sono di qualità decisamente buona e la macchina appare solida e decisamente resistente, le finiture sono molto buone, al punto che si ha l'impressione di tenere in mano una macchina professionale. Il 1825PTZ è piacevole al tatto e, sia nella forma a conchiglia che in quella convertita, offre la sensazione di poter essere utilizzato ovunque, anche grazie all'autonomia notevole (oltre sette ore reali) garantita dalla batteria a sei celle integrata nella confezione. Molto interessanti le numerose prese d'aria, laterali ed inferiori, che garantiscono un raffreddamento ottimale dei componenti interni.
Unico neo dal punto di vista strutturale è lo schermo da 11,6 pollici che, in modalità convertita, non è fissato da nessun gancio e si muove leggermente.
La tastiera è comoda da utilizzare ed il touchpad è abbastanza ampio, con funzionalità multitocco. Lo schermo molto lucido può creare pesanti difficoltà di visione in ambienti bene illuminati o in presenza di tubi al neon e rende quasi impossibile l'uso in esterni; quando però la luminosità è ottimale la risoluzione 1366x768 rende estremamente piacevole il piccolo schermo, che nel caso risultasse troppo piccolo può essere ampliato grazie alla porta HDMI che permette di visionare filmati in alta risoluzione su schermi esterni.
Il digitalizzatore capacitivo, in grado di riconoscere più tocchi contemporaneamente, è di buona qualità ed offre una buona risposta. Il problema è l'interfaccia grafica di Windows 7 che mostra le sue limitazioni per l'utilizzo con le sole dita: la mancanza di uno stilo si rende enorme in modalità convertita, in particolare quando bisogna gestire le finestre o i menù piccoli.
Mancando la penna, le funzionalità di inchiostro digitale sono di fatto mancanti.
L'acquisto del 1825PTZ è decisamente da sconsigliare. Per 699 euro IVA inclusa si possono acquistare portatili decisamente superiori; non essendo un Tablet PC si viene a perdere il senso stesso della sua esistenza sul mercato e il motivo che potrebbe spingere l'acquisto di una macchina simile a questo prezzo. Inutilizzabile per prendere appunti, difficilmente utilizzabile con le sole dita, il 1825PTZ è di fatto un normale portatile con una ottima autonomia come ce ne sono tanti grazie ai processori CULV, ma non dispone di pregi particolari rispetto alla media. La presenza del digitalizzatore capacitivo riesce a rovinare il prodotto che, alla resa dei conti, si dimostra decisamente inferiore al fratello 1820PT dotato digitalizzatore resistivo e stilo, accessori che lo rendono estremamente più utilizzabile. In breve, il 1825PTZ si dimostra un enorme passo indietro da parte di Acer che, tentando di catturare il pubblico con un prodotto che sfrutta alcune delle tecnologie presenti sull'Apple iPad, peggiora in modo critico i suoi dispositivi. Sarebbe bastato un digitalizzatore attivo per creare il dispositivo perfetto per gli studenti e in generale uno dei migliori Tablet PC sul mercato pre-Core iX; purtroppo qualcuno ha preferito tagliarsi le gambe piuttosto che tentare il passo lungo.
La prima impressione è assolutamente buona: il 1825PTZ ha tutte le carte (meno una) per essere un dispositivo grandioso.
Il modello testato è dotato di processore Intel Pentium SU4100 a bassissimo voltaggio; 4 GB di memoria RAM; disco rigido da 320 GB; la scheda video è una Intel GMA 4500MHD. Queste caratteristiche, pur lontane dalla massima potenza disponibile sul mercato, riescono a gestire un Windows 7 Home Premium scattante e veloce anche con molti programmi aperti.
I materiali utilizzati sono di qualità decisamente buona e la macchina appare solida e decisamente resistente, le finiture sono molto buone, al punto che si ha l'impressione di tenere in mano una macchina professionale. Il 1825PTZ è piacevole al tatto e, sia nella forma a conchiglia che in quella convertita, offre la sensazione di poter essere utilizzato ovunque, anche grazie all'autonomia notevole (oltre sette ore reali) garantita dalla batteria a sei celle integrata nella confezione. Molto interessanti le numerose prese d'aria, laterali ed inferiori, che garantiscono un raffreddamento ottimale dei componenti interni.
Unico neo dal punto di vista strutturale è lo schermo da 11,6 pollici che, in modalità convertita, non è fissato da nessun gancio e si muove leggermente.
La tastiera è comoda da utilizzare ed il touchpad è abbastanza ampio, con funzionalità multitocco. Lo schermo molto lucido può creare pesanti difficoltà di visione in ambienti bene illuminati o in presenza di tubi al neon e rende quasi impossibile l'uso in esterni; quando però la luminosità è ottimale la risoluzione 1366x768 rende estremamente piacevole il piccolo schermo, che nel caso risultasse troppo piccolo può essere ampliato grazie alla porta HDMI che permette di visionare filmati in alta risoluzione su schermi esterni.
Il digitalizzatore capacitivo, in grado di riconoscere più tocchi contemporaneamente, è di buona qualità ed offre una buona risposta. Il problema è l'interfaccia grafica di Windows 7 che mostra le sue limitazioni per l'utilizzo con le sole dita: la mancanza di uno stilo si rende enorme in modalità convertita, in particolare quando bisogna gestire le finestre o i menù piccoli.
Mancando la penna, le funzionalità di inchiostro digitale sono di fatto mancanti.
L'acquisto del 1825PTZ è decisamente da sconsigliare. Per 699 euro IVA inclusa si possono acquistare portatili decisamente superiori; non essendo un Tablet PC si viene a perdere il senso stesso della sua esistenza sul mercato e il motivo che potrebbe spingere l'acquisto di una macchina simile a questo prezzo. Inutilizzabile per prendere appunti, difficilmente utilizzabile con le sole dita, il 1825PTZ è di fatto un normale portatile con una ottima autonomia come ce ne sono tanti grazie ai processori CULV, ma non dispone di pregi particolari rispetto alla media. La presenza del digitalizzatore capacitivo riesce a rovinare il prodotto che, alla resa dei conti, si dimostra decisamente inferiore al fratello 1820PT dotato digitalizzatore resistivo e stilo, accessori che lo rendono estremamente più utilizzabile. In breve, il 1825PTZ si dimostra un enorme passo indietro da parte di Acer che, tentando di catturare il pubblico con un prodotto che sfrutta alcune delle tecnologie presenti sull'Apple iPad, peggiora in modo critico i suoi dispositivi. Sarebbe bastato un digitalizzatore attivo per creare il dispositivo perfetto per gli studenti e in generale uno dei migliori Tablet PC sul mercato pre-Core iX; purtroppo qualcuno ha preferito tagliarsi le gambe piuttosto che tentare il passo lungo.
Grazie al padrone di casa per la recensione.
RispondiEliminaQuindi questo 1825PTZ è una mezza fregatura. A volte ho l'impressione che ci sia una congiura mondiale per favorire la APPLE!
Io non ho capito se il 1825PT (senza la Z...):
1) ha i pregi del 1820, ma un processore migliore
2) ha i difetti del 1825PTZ, ma un processore migliore
In Italia è stato avvistato alla FNAC di Milano, ma non sono riuscito a capire se era proprio il 1825PT o no.
Ma veramente, l'ho acquistato e mi trovo bene. Per scrivere sto cercando un pennino capacitivo.
RispondiEliminaL'automomia della batteria è eccezionale.
E ovvio che ci sarà di meglio ma a 650 euro non ho trovato di meglio come Tablet.
La macchina è ottima per chi non ha bisogno di un digitalizzatore attivo. E' sottile, leggera, bella, scattante; lo schermo ha una dimensione adeguata (un pdf A4 in portrait è leggibilissimo) e un'ottima risoluzione. Il problema è il prezzo, che come al solito da noi è superiore anche rispetto ai paesi vicini. I 699 euro che chiede mediaworld sono un furto!
RispondiEliminaIl 1820 PT dell'Acer come il Packard Bell simile sono stati ritirati perchè usavano tecnologia resistiva imprecisa. La scelta dell'Acer, per sostituire il 1820 PT è stata quella di rimpiazzare con il 1825 PT/PTZ con tecnologia capacitiva (tipo iPad).
RispondiEliminaLa maggior parte degli accessori capacitivi per iPad (schermo capacitivo) vanno bene anche per l'Acer 1825 PTZ - tipo pennini o altro -. Per scrivere e prendere appunti, si può usare OneNote oppure un programma simile (in dotazione nell'Acer 1825 PTZ) per il riconoscimento della scrittura. In più fa corregere e altro ancora. Inoltre, si possono anche inserire delle "note" registrate (riconoscimento vocale con microfono incorporato sempre in dotazione all'interno dell'Acer).
RispondiEliminaLa batteria dura 7/8 ore, perlomeno adesso, all'inizio. In più si può utilizzare la tastiera, sia quella virtuale che quella reale girando lo schermo. E' abbastanza veloce ed il tocco leggero come reazione dello schermo è ottimo.
Che cosa si vuole (momentaneamente di più)?
Che cosa si
La tecnologia capacitiva presente nella serie 1825 non è, nel modo più assoluto, più precisa di quella resistiva presente nella serie 1820. E' anzi vero il contrario (come è facilmente verificabile dal vivo) e da qui nascono i problemi del prodotto.
RispondiEliminaSemplicemente è più "cool" perchè può essere più facilmente utilizzata con le dita e perchè è quella utlizzata dall'iPhone/iPad.
Ricordo ai neofiti che in windows 7 senza avere one note, sotto accessori , tablet pc (un po più nascosto no vero?) c'è ancora windows journal. MaxMag71
RispondiEliminala tecnologia resistiva secondo me e' da abbandonare, e' preferibile rispetto a quella capacitiva per usare il pennino? ma gli schermi resistivi hanno una sensibilta' touch molto bassa; per me o schermi capacitivi o attivi se si vuole usare la penna...gli schermi resistivi per potendo essere usati decentemente con un peninno sono scomodi e non danno feeling imho
RispondiEliminafra, esistono digitalizzatori resistivi molto sensibili. Guarda un po' questa demo di oltre un anno fa degli Stantum
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=Bv3X5y-ajtc
boh non e' che si puo' capire quanto effettivamente "schiaccia" sullo schermo chi lo prova. cmq e' questione di tecnologia...negli schermi resistivi devi sostanzialmente premere sullo schermo per attivare lo strato al di sotto di esso, mentre in quelli capacitivi e' il "contatto" quello che conta per attivare il flusso
RispondiEliminaBè sostenere che sia da abbandonare mi sembra esagerato... ha anche dei costi diversi rispetto alla tecnologia attiva...
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